Come ho già scritto in un precedente articolo, gli smart contract potrebbero essere il futuro dell’applicazione normativa. Clausole espresse in termini informatici che in autonomia si eseguiranno.

Lo Smart Contract potrà sostituire i professionisti? In molti lo affermano.

Io forse sono di parte, ma credo sarà l’evoluzione della consulenza di un avvocato o di un notaio. Immaginiamo la stipula di un contratto dove sarà prevista una clausola informatica per la quale a condizione rispettata si potrà accedere ad un determinato servizio. Ad esempio un testamento che solo all’inserimento di un determinato codice, sveli il testo dello stesso o addirittura attribuisca le somma a determinati soggetti.

Con un’adeguata consulenza si potrebbero creare contratti che oltre ad essere penna su carta, potrebbero svolgere funzioni che prima richiedevano obbligatoriamente l’esecuzione da parte di un terzo.

È pur vero che condizioni di questo genere già esistono, come ad esempio gli INCOTERM, ma questa è una possibilità alla portata di click, di non difficile utilizzo e che ad oggi sembra ben garantita da un soggetto terzo NON umano e quindi super partes: la blockchain.

Argomento molto interessante, il futuro sarà coding and law? vedremo gli sviluppi!